Spesso al telegiornale ci imbattiamo in servizi ‘strappalacrime’ che raccontano episodi di cuccioli di cani, ma anche gatti, di età tenerissima, costretti a viaggi mortali principalmente dai paesi dell’Est Europa, stipati in veicoli non idonei al loro trasporto, per essere poi venduti in Italia a prezzi stellari.

Staccati troppo presto dalla mamma, utilizzata come macchina da riproduzione, vengono ammassati in contenitori e sottoposti a lunghe tratte senza possibilità di accedere a cibo, acqua e aria a sufficienza, con conseguenze spesso mortali. Questi cuccioli non vengono sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie in caso di viaggi transfrontalieri, come l’antirabbica, non sono identificati con microchip, come impone la legge e, spesso, sono accompagnati da passaporto falso contenente data di nascita fasulla e attestazioni sanitarie inesistenti.

La conseguenza è che molti di questi animali muoiono o arrivano malati e venduti all’ignaro acquirente, il quale deve poi provvedere a curarli pagando ingenti somme, senza poter contestare nulla al venditore che, stranamente, risulta irreperibile dopo l’acquisto.

Una vera e propria tratta di cuccioli che il nostro legislatore, nel 2010, con una legge di ratifica della Convenzione di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia, ha voluto affrontare mediante l’introduzione del reato di ‘Traffico illecito di animali da compagnia’.

In cosa consiste questo reato e quali conseguenze comporta?

Viene punito qualsiasi soggetto che, con una condotta reiterata o tramite attività organizzate, per procurare a sé o ad altri un profitto, introduce, trasporta, cede o riceve nel territorio nazionale, cani o gatti privi di microchip, certificazioni sanitarie e passaporto.
Viene prevista è la reclusione da 3 mesi a 1 anno e una multa da 3 mila a 15 mila euro.
La legge prevede anche un’aggravante qualora gli animali abbiano un’età inferiore a 12 settimane o se provengono da determinati Paesi come, per esempio, l’Est Europa, dove sussistono maggior pericoli in ordine a malattie trasmissibili come la rabbia. In caso di condanna è sempre ordinata la confisca degli animali, salvo che appartengano a persona estranea al reato, nonché la sospensione dell’attività commerciale di trasporto, vendita, allevamento.

Perché i cuccioli di “razza” che arrivano dal traffico clandestino hanno problemi?

di Stefania Piazzo giornalista, educatore cinofilo Fiba

Vi sono comportamenti che arrivano “da più lontano” ovvero dalle prime fasi di vita del cane, le cosiddette fasi sensibili.

E’ in queste fasi  che il cucciolo non solo apprende, ma forma aspetti fondamentali del suo carattere, tranne la tempra e il temperamento, che sono immodificabili per tutta la sua vita.

Che cosa sappiamo del cane che arriva “da chissà dove”?   Neppure abbiamo visto i genitori, il contesto in cui è cresciuto.

IL PERIODO NEONATALE

Dopo il periodo prenatale, nel corso della quale comunque il piccolo è sensibile e non indifferente a quanto viene vissuto e trasmesso dalla madre, e nel corso del quale il cucciolo costruisce il proprio sviluppo motorio, sensoriale ed emozionale, ecco che arriviamo al periodo neonatale.
Il periodo neonatale va dalla nascita ai primi 14 giorni di vita.
L’attaccamento alla mamma avverrà entro due giorni dal parto, la mamma trasmetterà al suo piccolo entro il 3-4 giorno dalla nascita i feromoni di appagamento, che danno benessere.

PERIODO DI TRANSIZIONE

Siamo arrivati al periodo di transizione, che inizia tra i 12 e i 14 giorni, fino alla terza settimana di vita.  Il cucciolo apre gli occhi, vede il mondo.
Se nato con altri fratellini e sorelline, la sua crescita e la sua socializzazione tra simili avranno maggiori garanzie di successo una volta adulto. Non solo, sono i giorni in cui sperimenta il gioco, esperienza fondamentale per costruire le gerarchie, esplorare, simulare le dinamiche di gruppo tra adulti…

PERIODO DI SOCIALIZZAZIONE

Dalla terza settimana di vita al terzo mese, il cane apprende le regole della gerarchia tra simili, impara l’autocontrollo, apprende l’autonomia e, elemento fondamentale, l’inibizione del morso!
Giocando sia i fratellini che la mamma gli faranno capire reagendo ai suoi morsi, che mordere fa male.

Il DISTACCO

Avviene in queste settimane la rottura del legame materno. Un cane che non regge il nostro distacco e vive con ansia la separazione, che distacco avrà avuto?

L’INIBIZIONE DEL MORSO

Il cucciolo che arriva da “lontano”, non socializzato, sarà un cane pauroso, potrà manifestare aggressività da paura, avrà reazioni per evitare di entrare in contatto con gli altri, non conoscerà a fondo il linguaggio del corpo che si traduce in gerarchie Non avrà ricevuto l’inibizione del morso… Lo stesso vale però per un arrivo tardivo a casa, perché privato della dovuta socializzazione con gli uomini e i cani.

LA MEMORIA DI RAZZA

Poi quando si parla di cani di razza chiediamoci cos’è la memoria di razza, la natura del cane e le sue esigenze.  Oltre alla povera eredità di competenze, il cane si troverebbe a doversi adattare alle esigenze di un proprietario privo a sua volta di consapevolezza e responsabilità.