Finalmente domenica 3 aprile, dopo un lungo mese di estrema sofferenza in cui è difficile anche solo immaginare cosa abbiano potuto passare i circa 500 cani ospitati all’interno del canile municipale di Borodyanka (Kiev), alcuni volontari sono riusciti a entrare.

Non appena saputo che l’area non era più sotto controllo dei russi e scortati dai militari, i volontari di alcune associazioni locali hanno raggiunto il canile per verificare la situazione all’interno e constatare le condizioni degli animali rimasti chiusi nei box senza cibo e né acqua per tutto questo tempo.

Una situazione emotivamente devastante che ha fatto passare settimane di notti insonni ai volontari locali e a tutti gli amanti degli animali, perché durante il mese di occupazione, nessuno ha potuto accedere al canile, né il direttore stesso, né la responsabile, né tanto meno i volontari delle varie associazioni, in quanto l’intera regione era in mano russa e quindi, non essendoci un accordo per un corridoio umanitario sicuro, era zona inaccessibile ai civili.

Già dai primi giorni del conflitto, vi era molta preoccupazione per la sorte degli animali, soprattutto perché la persona incaricata del ruolo di guardiano che avrebbe dovuto prendersi cura dei cani, li ha abbandonati non aprendo neanche i box per farli scappare. Sin dai primi giorni, da informazioni ricevute dalle nostre associazioni leghe membro, il cibo scarseggiava. La lega membro dell’OIPA KSPA Lucky Strand aveva offerto 3 tonnellate di cibo agli inizi del conflitto, cibo che non è mai stato ritirato e consegnato a destinazione.

Quello che i volontari si sono trovati davanti è stato uno scenario raccapricciante: cani terrorizzati, impauriti, fortemente deperiti, gravemente denutriti e disidratati, alcuni di loro non riuscivano neanche a reggersi in piedi e camminare; mentre per il resto era un cimitero di corpi.

Gli animali sopravvissuti sono stati tutti evacuati. I numeri variano di giorno in giorno, quelli ufficiali, pubblicati dalle associazioni locali (in particolar modo Tailed Banda, Tailed Sunday e Tailed Thursday – le prime ad intervenire) sono:

485 cani al 20 febbraio 2022

263 i cani portati fuori vivi

222 cani non ce l’hanno fatta (6 di loro durante il viaggio in clinica)

I casi più gravi sono stati immediatamente portati nelle cliniche veterinarie di Kiev per essere soccorsi e curati, alcuni nel tragitto non ce l’hanno fatta purtroppo, mentre gli altri sono stati trasferiti nell’ippodromo di Kiev adibito ora a rifugio.

Le leghe membro dell’OIPA Happy Paw and Lucky Strand sin dal giorno della liberazione hanno offerto cibo umido specifico da distribuire alle cliniche veterinarie dove una parte dei cani sopravvissuti sono stati portati per essere curati.

Inoltre, il team e i volontari di Lucky Strand si recano ogni giorno all’ippodromo per provvedere alle cure e alla distribuzione di cibo, in quanto erano una delle associazioni che, con i volontari, si recava a Borodynaka almeno due volte a settimana. Non appena possibile, provvederanno a spostare alcuni dei cani sopravvissuti in altre località.

Nel frattempo oggi è partito il nuovo carico inviato dall’ OIPA (20 tonnellate di cibo secco e umido, materiale utile, antiparassitari, vitamine, fermenti, cibo specifico) che raggiungerà presto Kiev e porterà aiuto a tantissimi animali.

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