Come comportarsi per tutelare un animale abbandonato?

L’abbandono di animali che hanno acquisito le abitudini della cattività è un reato punito per legge: l’art. 727 del Codice Penale prevede che “Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino a un anno o con l’ammenda da 1.000 euro a 10.000 euro.”

Anche la giurisprudenza condanna le ipotesi di abbandono: la Corte di Cassazione ha condannato per il reato di cui all’art. 727 c.p. un uomo per aver lasciato, di nascosto, la propria cagnetta ferita, all’interno di un canile, non volendola più curare. Il povero quattro zampe era stato abbandonato di nascosto in un box, occupato da altri randagi e attaccato da questi ultimi. L’abbandono aveva comportato un distacco affettivo e anche una aggressione all’incolumità fisica dell’animale.

Ma vediamo ora come comportarsi concretamente di fronte a questi casi.

Se ci troviamo all’interno di un Comune bisogna contattare la Polizia Municipale competente nel recupero di cani vaganti e avvertite il canile municipale più vicino.

In autostrada o su strade statali, dobbiamo contattare il numero di emergenza: comunicando il luogo dove è stato avvistato il cane (o animale) vagante, la Polizia Stradale può intervenire.

Se siamo testimoni dell’abbandono di un animale, per fare in modo che i colpevoli siano puniti, è necessario denunciare quanto accaduto, producendo le prove, direttamente a qualsiasi autorità di pubblica sicurezza, a prescindere da dove è stato commesso il reato.

Cosa fare invece se ci imbattiamo nel caso di un cane chiuso in automobile sotto il sole o comunque al caldo?

Anche in tal caso abbiamo il diritto e dovere di contattare un organo di pubblica sicurezza affinché provveda immediatamente a liberare l’animale. Munirci di testimoni e\o prove per denunciare la detenzione non corretta o per liberare autonomamente l’animale, sofferente e in pericolo di vita, in caso di impossibilità da parte delle Autorità di intervenire.

Molte sono le sentenze di condanna per l’abbandono in automobile, sottoponendo l’animale a detenzione incompatibile.

Vediamo ora come sia possibile intraprendere un viaggio con il nostro animale domestico per poter trascorrere le vacanze insieme.

Se la destinazione è l’estero, dobbiamo recarci dal veterinario per effettuare gli adempimenti sanitari richiesti dal paese di destinazione come, ad esempio, il vaccino antirabbica: in caso di inosservanza il nostro cane non può espatriare o peggio ancora trattenuto alla frontiera.

Per viaggiare all’estero è obbligatorio essere muniti di passaporto (nel quale è riportato il numero del chip), libretto sanitario e in alcuni casi del certificato di buona salute: adempimenti che si possono fare facilmente dal veterinario.

E’ importante informarsi sempre prima di intraprendere un viaggio con il nostro animale al fine di ottenere tutte le informazioni necessarie, presso il consolato del paese estero o presso il dipartimento veterinario pubblico.

E come funziona il pernottamento in hotel?

Per quanto riguarda la permanenza in albergo \ residence \ bed and breakfast, è necessario contattare prima della prenotazione l’esercente, controllare il regolamento scritto della struttura, al fine di conoscere se sia possibile pernottare con animale, i relativi costi ed eventuali limitazioni come, per esempio, accedere o meno nella sala pranzo.

Nessuna normativa impone il divieto di accedere e pernottare con animali di compagnia in alberghi o altre strutture vacanza ma, tuttavia, contrattualmente, è possibile che vi siano limitazioni predisposte dall’esercente stesso.

L’accesso alla zona ristorante “potrebbe” essere previsto nel regolamento dell’albergo, per politica commerciale della struttura, non per legge: anche in questo caso meglio informarsi prima di scegliere dove pernottare.

E al mare?

Per quanto riguarda le spiagge, se private, è possibile contattare prima la struttura al fine di conoscere la possibilità o meno di accesso con il cane: anche in tal caso, l’entrata del quattro zampe è soggetta alla “libertà contrattuale” delle parti. Sempre più aumentano le spiagge dedicate ai quattro zampe con servizi e confort tutti per loro.

Sulla spiaggia libera, invece, è necessario contattare prima il Comune di riferimento, telefonicamente oppure on line, per conoscere i tratti di spiaggia accessibili con gli animali, sulla base della relativa ordinanza marittima (in vigore solo nel periodo di balneazione, solitamente dal mese di maggio a quello di settembre).

Ricordiamoci anche il riparo dal sole e acqua per il nostro amico!

In montagna?

Se decidiamo di darci alle passeggiate nel verde con il nostro cane andando presso un Parco Naturale, controlliamo anche in tal caso il regolamento imposto dal relativo ente. Per tutelare la fauna selvatica, vi possono essere limitazioni di accesso se non addirittura divieti.

Meglio sapere tutto con anticipo per organizzare le nostre escursioni a 6 zampe altrove, ricordandoci sempre di rispettare l’ambiente, tenendo pulito il luogo dove andiamo.

E come provvedere se decidiamo, per qualsiasi necessità, ad affidare il nostro animale ad una pensione per cane o ad un dog sitter?

Informiamoci prima sull’affidabilità della persona e\o della struttura: pretendere un accordo scritto e diffidare da contratti mediante i quali l’esercente si esonera da qualsiasi responsabilità.

Affidare il proprio animale a qualcuno, vuol dire stipulare un contratto di “deposito” disciplinato dal Codice Civile e questo comporta l’assunzione di responsabilità in capo all’affidatario, il quale è responsabile per tutti i danni cagionati all’animale avuto in custodia o per eventuali guai combinati dal nostro quattrozampe.